15 novembre 2019
More Opportunities for Every Child: la competenza pedagogica per il riconoscimento precoce delle difficoltà dei bambini.
La promozione di una cultura pedagogica di qualità a supporto dell’educazione prescolare rappresenta da tempo una priorità indiscussa nell’ambito delle politiche formative europee. Garantire a tutti i bambini uguali condizioni di partenza, riducendo forme di svantaggio e disuguaglianza sociale, obiettivi cruciali dell’Agenda europea 2030, rappresenta l’orizzonte entro il quale si inserisce il Progetto EU, MOEC- More Opportunities for Every Child, finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma Eramus+ KA2 – Cooperation for innovation and the exchange of good practices. Capofila del percorso è il Centro studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità (CeDisMa) dell’Università Cattolica, diretto dal professor Luigi d’Alonzo (nella foto, prima fila a sinistra, insieme all’intero gruppo di lavoro): significativa la partnership internazionale, con la presenza di quattro Università Cattoliche europee (oltre ad UCSC, l’Università Catholique del’Ouest, Anger-Francia; Universidad Pontificia Comillas, Madrid, Spagna; Katolicki Uniwersytet Lubelski Jana Pawła II, Lublino, Polonia) e cinque scuole dell’Infanzia.
Il progetto si propone di sostenere la formazione e lo sviluppo di competenze degli insegnanti della scuola dell’Infanzia, chiamati nella gestione di realtà divenute sempre più complesse, attraverso la costruzione di strumenti pedagogici di osservazione e rilevazione di possibili difficoltà evolutive del bambino in età prescolare. Stando infatti agli ultimi dati resi noti dal MIUR (Fonte: MIUR – DGCASIS – Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica – Rilevazioni sulle scuole- Maggio 2019), si evidenzia nelle scuole italiane- statali, paritarie e non paritarie- un costante incremento di certificazioni di disabilità: “rispetto a 20 anni fa gli alunni con disabilità certificata sono più che raddoppiati (erano 123.862 nell’anno scolastico 1997/1998). Tale incremento, che sicuramente riflette in parte anche un affinamento nel processo di rilevazione, è decisamente ragguardevole se si considera che da vent’anni a questa parte il numero complessivo degli alunni frequentanti le scuole italiane è addirittura diminuito”. Nella scuola dell’Infanzia, in particolare, tra l’a.s.1997/1998 e l’a.s. 2017/2018 il numero di bambini con disabilità è passato dallo 0,8% del totale alunni al 2,1%.
Il Kick Off Meeting del progetto si è tenuto a Madrid dal 4 all’8 novembre scorso: nel corso di una settimana intensiva di lavoro, progettazione e confronto, i partner hanno dato avvio alla costruzione di percorsi e strumenti fondamentali alla definizione dei reali bisogni che i docenti sperimentano nel lavoro quotidiano.
L’esperienza vissuta all’estero ha permesso ai ricercatori CeDisMa (nella foto, Elena Zanfroni, Silvia Maggiolini, Paola Molteni, Roberta Sala) di potenziare ulteriormente la conoscenza di percorsi formativi inclusivi, avviando significative riflessioni educative e pedagogiche che sosterranno il lavoro della partnership.
Durante i tre anni di ricerca, saranno sviluppati e sperimentati accanto a modalità innovative di lavoro e collaborazione, toolkit utili alla promozione di un sguardo professionale che possa divenire vero e proprio modus operandi orientato a riconoscere le molteplici diversità che caratterizzano il contesto educativo attuale, allo scopo di favorire sempre più la costruzione di una scuola inclusiva, fondata sui valori di equità e di personalizzazione.