«In caso di grandi calamità quali alluvioni, terremoti, disastri ambientali, a subire le peggiori conseguenze – scrive Luigi d’Alonzo – sono le persone con disabilità intellettiva e con disturbo dello spettro autistico. Assieme a vari partner internazionali, il CeDisMa (Centro Studi sulla Disabilità e la Marginalità dell’Università Cattolica) ha concluso un progetto di ricerca, volto ad indagare le modalità più opportune ed efficaci per aiutare le persone con difficoltà comunicative, riconducibili a una disabilità intellettiva o a un disturbo dello spettro autistico, a mettersi in salvo»
Quando si verificano grandi calamità quali alluvioni, terremoti, disastri ambientali, coloro che subiscono le peggiori conseguenze sono le persone con disabilità intellettiva e con disturbo dello spettro autistico. Esse difficilmente affrontano novità così devastanti con flessibilità e prontezza, necessarie per intuire pericoli e possibilità di fuga. Di fronte a queste avversità, occorre possedere le abilità per comprendere le minacce e per attivare con celerità le necessarie azioni funzionali alla sicurezza personale.
Assieme a vari partner internazionali, il CeDisMa (Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità dell’Università Cattolica) ha da poco concluso un progetto di ricerca biennale denominato I learn and get beyond my limits [letteralmente “Imparo e vado oltre i miei limiti”. N.d.R.], volto ad indagare le modalità più opportune ed efficaci per aiutare le persone con difficoltà comunicative, riconducibili ad una condizione di disabilità intellettiva o a disturbi dello spettro autistico, a mettersi in salvo.
“Imparo e vado oltre i miei limiti” è la prospettiva che ha guidato i ricercatori; gli esiti emersi confermano la necessità di insegnare come attivarsi durante le catastrofi naturali e i contesti di emergenza. Questi soggetti, se coinvolti in progettazioni formative dedicate, possono essere in grado di adottare le corrette procedure per mettere in sicurezza la propria persona, quando si è in presenza di un pericolo: apprendono come fuggire sui piani alti quando le inondazioni sono intense, conoscono come comportarsi se i segnali di allarmi acustici avvisano di un problema imminente, corrono velocemente sotto i primi ripari a disposizione se un terremoto è in atto, chiedono aiuto in modo efficace se i fornelli della propria casa vanno a fuoco.
Un ulteriore aspetto emerso dalla ricerca è la fondamentale importanza che anche il personale deputato al soccorso, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia, sia adeguatamente preparato ad aiutare con competenza persone con gravi problemi a livello relazionale, spesso in difficoltà nell’accettare il sostegno da parte di sconosciuti.
Per supportare tutto questo gli strumenti realizzati sono tre: un dizionario per le emergenze in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), utile per la formazione delle persone con autismo e disabilità intellettiva, un portale di formazione a distanza, con materiali educativi creati per favorire l’apprendimento dei comportamenti da adottare in situazioni di catastrofi naturali o pericoli (terremoti, incendi, alluvioni, incidenti d’auto, perdersi) e una biblioteca digitale aggiornata per le famiglie e per gli operatori che operano con dedizione e passione con queste persone.