Intenzionalità e competenza, un binomio inscindibile che deve governare l’evento educativo guidandolo in una prospettiva progettuale volta a promuovere nel soggetto disabile itinerari di maieutica personale funzionali alla sua condizione di diversità.
L’obiettivo della libertà si inserisce in questa prospettiva; l’uomo fra le proprie caratteristiche ha il potere di decidere, di volere o di non volere. Questa peculiarità appartiene alla sua essenza, egli ha il bisogno insopprimibile di autodeterminare la propria esistenza, la libertà é, infatti,un’aspirazione legittima di ogni persona.
Ma questo é vero anche gli handicappati mentali? Anche chi ha problemi cognitivi deve avere la possibilità di scegliere liberamente, di decidere della sua esistenza?
E’ una questione che spesso si preferisce non affrontare perché troppo complesso, coinvolge quesiti etici, sociali ed educativi non facilmente risolvibili, solamente coloro che operano con gli handicappati, persone bisognose più di chiunque altro di aiuto e di indirizzo, sanno, però, come la risposta a tale problema condizioni pesantemente la loro vita.
La proposta che si espone nel libro sottolinea la necessità di indirizzare le mete formative verso sentieri non facili: diventare cittadini, conquistare un’identità sociale, raggiungere un’autonomia adeguata, acquisire competenze culturali di base, raggiungere abilità di comunicazione idonee, operare come lavoratori capaci di apportare il proprio contributo alle attività produttive. Questi rappresentano certamente degli itinerari molto ardui da solcare, ma sono indispensabili se pensiamo di favorire la formazione globale ed integrale della persona disabile.
Autore: Luigi d’Alonzo
Anno: 1997